Domenica, maledetta domenica

Il venerdì chiude la settimana lavorativa e la nostra mente, si sente in vacanza
per il lungo week-end, rilasciando endorfine nel nostro cervello regalandoci (tendenzialmente) un senso di benessere. Tutto gira bene fino alle prime ore del pomeriggio di ogni maledetta domenica, in quel momento ci assale un senso di sconforto, tristezza al pensiero del nuovo inizio settimana.

La testa ritorna alla routine: impegni, scadenze, difficoltà, riunioni, clienti. Questo fenomeno è conosciuto come Sunday blues, ed è la sindrome del nuovo millennio. La sua incidenza è in aumento in tutti quei paesi con un forte sviluppo economico e industriale, laddove il nuovo mantra è far parte della produttività sociale.

In pratica la nostra mente iper stimolata da attività, responsabilità, tempistiche da rispettare costruisce come un percorso obbligato da far percorrere al nostro corpo, per adempiere ad ogni impegno affinché ci si senta utili e al passo con gli input che ci vengono richiesti. Banalmente è una specie di controllo mentale che facciamo su noi stessi cercando di organizzarci in modo da non vivere in affanno o con preoccupazioni le incognite che ci si presentano. Siamo presenti a noi stessi anche quando facciamo la fila alle casse del supermercato, aspettando il nostro turno, ci stiamo già proiettando verso le azioni successive da realizzare: riprendere la macchina, passare a prendere i figli in palestra, tornare a casa e preparare la cena. Questa forma di controllo mentale ci serve da una parte per renderci sempre più efficienti, ma dall’altra rischia di alimentare fattori di stress, anticipando magari anche tensioni, incomprensioni che forse si verificheranno in futuro oppure no.

I sintomi di questa sindrome sono presenti in forme diverse a seconda di ogni individuo e sesso. Si va da un senso di tristezza diffusa ad una sensazione d’impotenza rispetto anche a piccole difficoltà, fino ad arrivare ad un senso generale di apatia verso tutto e tutti. Molte volte si associano anche dolori fisici reali nel senso di malessere come emicranie, cefalee, mal di stomaco fino ad arrivare ad attacchi di panico. Tutto quello che durante la settimana è stato accumulato come fonte di stress è molto probabile che aumenterà l’intensità di questo tipo di malesseri.

Abbiamo spinto la nostra mente oltre il limite e quando dobbiamo rallentare, ci sentiamo perduti e da qui tutti quei fenomeni psichici e fisici che ci assalgono ogni maledetta domenica.

Per contrastare queste sensazioni dobbiamo ritagliarci spazi fisici e temporali, in cui il corpo torni ad essere fonte di piacere e non solo il mezzo con cui svolgiamo un compito. Ognuno ha i suoi metodi, le sue passioni, i suoi interessi, l’importante è riuscire ad appagare corpo e mente, affinché ci si possa ricaricare di nuove energie. Farlo, farà la differenza.

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