Ma come parla un designer?

Piccola guida per comprendere alcuni termini di un linguaggio, quello del designer, solitamente esclusivo degli addetti ai lavori. Chiunque abbia avuto a che fare con lo sviluppo e la produzione di un progetto, ha sentito questi termini oscuri aleggiare nell'aria.

Chiunque di noi si sia occupato di un progetto di design e abbia avuto a che fare con il suo sviluppo fino alla produzione, sa quanto possano essere oscuri certi termini. Ma niente paura. Ecco svelato l’arcano!

TIPOGRAFIAComprende l’insieme degli elementi tipografici, fondendo l’arte e la tecnica esatta di arrangiare i caratteri per realizzare un linguaggio leggibile, stampabile o visionabile a video.

FONT | Sono i caratteri di stampa e si presentano sotto forma di collezioni (o famiglie) caratterizzate e accomunate da un certo stile grafico (normale, italico, grassetto, ecc..).

RISOLUZIONECon il termine risoluzione si intende il grado di qualità di un’immagine, che varia a seconda delle necessità e del supporto che adottiamo. Nella riproduzione su cartala risoluzione indica la densità dei punti (dots) che definiscono un’immagine in rapporto ad una dimensione lineare. (es: punti/cm o punti/pollice). Il numero standard di punti/pollice (dots per inch) è di 72dpi per il web e di 300dpi per la stampa.

Poi c’è una serie infinita di acronimi che popolano l’universo del graphic designer. La domanda che molte volte vi è stata fatta è: Volete il file in RGB o in CMYK? Ecco la differenza.

RGB | È l’acronimo di Red, Green e Blue (rosso, verde e blu). Questo modello
di colore è del tipo additivo e si basa sui tre colori, differenziandosi dal modello del tipo sottrattivo che utilizza i colori primari: giallo, ciano e magenta. L’unione dei tre colori nei loro valori d’intensità massimi da vita al colore bianco. Si tratta di un modello di colori detto anche tricromia. Questo modello di colore non è in grado di riprodurre tutti i colori, ma solamente quelli che si trovano dentro il triangolo dei colori. Ormai il modello RGB è lo standard per ogni realizzazione digitale.

CMYKÈ l’acronimo di Cyan, Magenta, Yellow e Black (ciano, magenta, giallo e nero). Il nero viene indicato con la lettera K, anziché con la lettera B iniziale, per evitare l’omonimia con l’iniziale del colore Blue. Utilizzato in prevalenza per la stampa digitale cartacea ed in maggioranza nel mondo tipografico. Si tratta di un modello di colore definito anche quadricromia. Si tratta di un modello di colore di tipo sottrattivo dato che i colori complementari si ottengono dalla sottrazione di uno o di tutti i tre colori primari. A differenza del modello RGB la somma di 100% di ciano, magenta e giallo non dà origine al nero, ma ad una tonalità di marrone, definita: bistro. Per questo motivo è stato aggiunto il colore nero.

Per tutto il resto affidatevi a professionisti del settore o consultate il vostro amico graphic designer preferito.

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